Descrizione
Le immagini di Lorenzo Tugnoli, unico Premio Pulitzer italiano nel 2019, in un progetto interdisciplinare nell’ambito dell’80° Anniversario della Liberazione per una riflessione individuale e civica sulla narrazione della più recente escalation militare in Israele, Palestina e Libano. La mostra presenta 40 fotografie di grande formato opera di Lorenzo Tugnoli, fotoreporter nativo di Lugo che offrono un’inedita riflessione individuale e civica sulle difficoltà, i vuoti, le complicità, le manipolazioni e i silenzi che caratterizzano l’atteggiamento dei media e del pubblico attorno al conflitto tra Israele, Palestina e Libano, iniziato il 7 ottobre 2023.
Gli spazi dell’ex convento si trasformano in un percorso a episodi, ciascuno dei quali esplora alcuni temi fondamentali del racconto: la documentazione, l’evidenza, la testimonianza e l’idea di Sumud, ovvero di resistenza.
A ispirare il titolo della mostra e ad aprire il percorso espositivo sono i versi di una poesia di Refaat Alareer, poeta e intellettuale palestinese, ucciso a Gaza in un raid israeliano all’inizio del conflitto, nella notte tra il 6 e il 7 dicembre 2023. La poesia si chiude con «Se dovessi morire, fa che sia un racconto»: monito a non dimenticare e invito a farsi testimoni della storia.
La mostra, tenendo conto della mancanza di testimonianze e voci di credibilità a cui si è assistito in questo arco temporale, offre un’analisi analogica e multimediale dei vari livelli di fallimento del linguaggio: dalla mancanza di consenso intorno alle definizioni degli eventi in corso alle acrobazie politiche per aggirare i dettami delle leggi internazionali. Il percorso della mostra si costruisce su dati di realtà: dalla documentazione fotografica di Lorenzo Tugnoli raccolta a partire da ottobre 2023 tra Palestina e Libano, all’elaborazione visiva di dati e statistiche.
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